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Arrivare a giocarsi la finale: è questo l’obiettivo, ma anche il compito, affidato alla Nazionale di Roberto Mancini in Nations League per chiudere una stagione internazionale brillante a livello di club ma che pretende anche un segnale di riscossa in chiave azzurra, senza aspettare Euro 2024. La Spagna, avversaria in semifinale a Enschede, è un ostacolo duro ma anche molto motivante per gli azzurri. “Loro hanno dominato a lungo e ora come noi stanno cambiando qualcosa, specie con la nuova guida tecnica. Ma per qualità e quantità di giocatori che hanno, sono sempre un avversario difficile. Vedremo se saremo bravi a vincere questa partita”, ha detto il ct azzurro.

Per noi è un successo essere arrivati alla fase finale del torneo, è la seconda volta che ci riusciamo ed è un bel risultato, specie perché avevamo un gruppo difficile”, ha spiegato ancora Mancini, che si è detto contento di poter contare di nuovo su un attaccante d’esperienza come Immobile, mancato a lungo per infortuni. “Ora Ciro sta bene, e con lui anche Chiesa. Saranno importanti per noi – ha ammesso – . Penso che viste le due partite in tre giorni giocheranno entrambi”, ha spiegato, senza però svelare le sue idee per i titolari in attacco, dove sono in ballo anche Retegui, Raspadori e il rientrante Zaniolo. Meno complicate da predire, sulla carta, le scelte negli altri reparti: l’improvvisa assenza di Bastoni, rimasto in Italia con l’influenza e sostituito dal granata Buongiorno, porterà all’impiego come centrale di Toloi, mentre l’interista Acerbi potrebbe cominciare dal 1′ al posto di Bonucci.