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Ore decisive ed una corsa contro il tempo tra Serie B e Serie C per diversi club  per presentare le domande di iscrizione al prossimo campionato. Il termine era la mezzanotte ed è perentorio, oltre non si può andare. E non è escluso che qualche domanda regolarmente presentata non nasconda qualche brutta sorpresa.

Il Lecco, rischia di dover rinunciare alla B ritrovata dopo 50 anni per il problema stadio: l’unica soluzione percorribile era quella di Padova, ma la prefettura non avrebbe dato l’ok. È vero che la promozione è arrivata solo domenica e quindi con due giorni di tempo era molto complicato trovare una soluzione, ma la società avrebbe dovuto pensarci preventivamente.

Anche la Reggina ha tenuto tutti con il fiato sospeso, al culmine di una stagione tormentata che nei piani si sarebbe dovuta chiudere con la cessione del club. Ma questo è tutto da vedere, perché l’iscrizione è a rischio. La società ha presentato in Lega B la documentazione richiesta, dalla fideiussione fino all’ultima carta, quella di assenza di debiti verso altri club. Sul portale Figc però alle 22 non c’erano i bonifici degli ultimi tre mesi ai calciatori (quasi 4 milioni) e anche i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023 (quelli che avevano portato al -5).

Spettatori interessati di questa vicenda sono – nell’ordine – il Brescia e il Perugia. In caso di bocciatura delle due squadre sarebbero riammessi in B. Se ne salta solo una, il posto è del Brescia che, dopo le denunce dei giorni scorsi, ha presentato domanda di iscrizione sia alla C (dove è retrocesso) che alla B. E non è escluso che oggi non chieda l’accesso agli atti per verificare la regolarità delle domande presentate. Ma anche il Perugia non starà a guardare ed è pronto a fare gli accertamenti del caso.

Per la Serie C, rinuncia del Pordenone che chiede di ripartire dalla D e per sostituirlo ci sarà la riammissione del Mantova. Fuori anche il Siena che ha presentato una domanda incompleta, dentro l’Atalanta U23