Ibra, torna sull’addio al calcio giocato: “Il panico c’è quando ti svegli e non sai cosa devi fare. Ora l’adrenalina sarà differente. Mi mancherà lo spogliatoio. Sarà un altro mondo, ma sono pronto. L’ho deciso negli ultimi dieci giorni. Ho pensato e ho detto ‘basta’. Mi è dispiaciuto non giocare l’ultima gara, ma va bene così, non ho rimpianti. Quando ero in America non credevo che sarei tornato a giocare in Europa, poi Mino mi ha convinto a tornare per una partita, una sola, e poi mi ha consigliato di smettere lì. E così è stato. Mi mancherà la strada per Milanello. Andrò a salutare la squadra”.
Sul capitolo Milan: “La prima volta che sono arrivato qui sono stato felice, poi ho scoperto l’amore. Questo club mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno. Quando sono tornato ho fatto una promessa e l’ho mantenuta. Non ho mai perso la passione. Ormai questa squadra è diventata una seconda famiglia”.
ed infine sul futuro: “Non ho pensato di andare al Monza, intanto. Ora devo capire cosa farò. Essere allenatore o direttore sportivo è una responsabilità. Quando sei calciatore hai più possibilità di essere te stesso, da allenatore sei più limitato. Non posso arrivare in Ferrari se sono un allenatore, o forse Ibra può. Cambiamo le regole, dai. Scherzi a parte, non penso di lasciare il calcio in generale, ma se entro di nuovo in questo mondo devo partire da zero e crescere”.