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“Zlatan è un campione, valuteremo quel che c’è da valutare”. Ovvio che per i grandi campioni ci sia sempre spazio. In Italia ci sono tanti grandi giocatori che vogliono venire a Monza: c’è grande appeal, la società è sana, giochiamo bene e si sta bene. Da lunedì programmeremo, abbiamo tutto giugno: non è facile trovare giocatori e uomini come quelli che servono a noi. Mi interessa che chi arriva, lo faccia con la mentalità giusta”. Sono queste le parole del tecnico del Monza, Raffaele Palladino sull’ipotesi  Ibrahimovic al Monza.

Se da una parte abbiamo l’allenatore dei brianzoli favorevole a Zlatan, pronto a salutare San Siro in grande stile, dall’altra c’è anche l’a.d. Adriano Galliani, pronto a riabbracciare il calciatore svedese a distanza di 13 anni.

Infatti, come racconta Galliani nel suo libro Le memorie di Adriano G. – Storia di una passione infinita, l’acquisto di Ibra nel 2010 fu una vera sfida. Tanta determinazione e pazienza per convincere lo svedese ad accettare la corte rossonera e lasciare il Barcellona. Galliani, racconta, che si piazzò nel salotto di Zlatan, la compagna Helena che chiede spiegazioni e Zlatan che dice: “Mi ha detto che finché non firmo per loro, non esce da casa nostra… Firmerò, cosa devo fare? Mica possiamo tenercelo in casa”.

Una storia che sembrerebbe proprio ripetersi tredici anni dopo: “Galliani mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto”, ha detto Ibra alla Gazzetta.