A farla da padrone sul terreno di gioco a Wimbledon c’è stata sicuramente la solidità ritrovata di Matteo Berrettini, vincitore del derby italiano contro Lorenzo Sonego.
Berrettini è il ritratto della felicità al termine della sfida fratricida contro l’amico Lorenzo Sonego. Un match infinito, tre giorni di interruzioni e rinvii, che si è infine concluso al quarto set, con la vittoria del romano (6-7(5) 6-3 7-6(7) 6-3).
Punto di svolta, oggi, il break di Berrettini al sesto gioco della quarta frazione, decisivo per regalargli la rivincita dopo la dolorosissima sconfitta di Stoccarda, ancora contro Sonego.
“Sono felicissimo perché fino a pochi giorni fa non pensavo neppure di poter scendere in campo, pensavo di ritirarmi e non erano bei pensieri – il ricordo di Matteo, finalista a Wimbledon solo due anni fa -. È stato un po’ come affrontare un esame senza aver studiato. Non mi sono preparato granché per questo torneo, ma volevo comunque esserci a tutti i costi. Fisicamente mi sono sentito bene, ma l’ho capito solo durante il match. Se non provi, non hai mai la certezza”. Il passaggio del primo turno cancella le lacrime di Stoccarda, il punto più basso della sua carriera. “Quando la pressione è tanta, perdi di vista le cose positive, da dove arrivi. Ma con il mio coach abbiamo deciso di accettare questo momento, chi sono adesso, senza caricarmi di inutili aspettative”.
Nel secondo turno troverà l’australiano Alex De Minaur: “Ci conosciamo da tantissimo tempo, la prima volta che ci ho giocato contro era il 2017. Sarà un match estremamente difficile perché continua a migliorare. Ma io vivo alla giornata e non mi pongo limiti”.