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Roberto Baggio, intervistato da Sportweek, analizza il calcio moderno con uno sguardo sempre rivolto al calcio dei suoi tempi.

“Lo seguo poco, mi interessano solo le partite. Per la mia generazione contava e conta l’attesa, io per esempio contavo i giorni che mancavano alla Nazionale. Quelle partite per me erano così cariche di aspettativa mentre oggi ci sono pochi appuntamenti che creano davvero l’attesa”.

E ancora per quanto riguarda, a suo avviso, gli aspetti negativi del calcio: “Cosa non mi piace del calcio di oggi? Sono fuori e faccio fatica a giudicare. Certo che il mio calcio, quello che piaceva a me, non c’è più. Posso però dire che non mi piace che lo spazio per i giovani, vitali per il nostro futuro, e non solo nel calcio, sia subordinato a interessi economici che impediscono la loro valorizzazione. Però mi sono anche stancato di ripeterlo e dopo aver provato a cambiare qualcosa, anche al settore tecnico della Federcalcio a Coverciano, ho dovuto prendere atto che cambiare approccio e visione per aiutare i giovani non fa parte dei programmi…”.

Infine sul calciomercato: “Ho seguito poco, ma due movimenti mi sono rimasti in testa. Il primo è il passaggio di Tonali al Newcastle, che non mi aspettavo. Il Milan senza di lui perde molto. L’altro è il passaggio di Frattesi all’Inter, perché è un giocatore che mi piace e che seguo. Bel colpo”.